Il sesso e i piaceri della gola sono due aspetti della nostra vita profondamente legati, infatti la nutrizione e la riproduzione svolgono un ruolo fondamentale per la sopravvivenza e la continuazione della specie anche se, oltre ad essere una necessità fisiologica, rappresentano dei piaceri intensi che ci regalano benessere e appagamento dei sensi.
Il rapporto tra cibo e sesso nasce con l’uomo e la religione fa risalire le sue origini alla cacciata del paradiso terrestre.
Non a caso è stata inserita una mela nell’idillio tra Adamo ed Eva, perché, benché simbolica, è pur sempre rappresentativa della stretta correlazione fra cibo e sesso.
I piaceri della gola nelle tradizioni, nella mitologia e nelle diverse culture sono sempre stati associati alla sessualità. Un proverbio latino recita: ”Senza Bacco e Cerere, si raffredda Venere”, dove le tre divinità rappresentano rispettivamente il vino, il cibo e l’amore. Nella civiltà greca e romana si decantavano già i numerosi alimenti in grado di esaltare le virtù amorose come le cipolle, il tartufo, il miele e i crostacei. Anche l’aglio veniva considerato un eccitatore perché dopo essere stato metabolizzato dall’organismo, rilasciava un leggero sentore simile agli odori emanati dal corpo durante l’attività sessuale. Afrodite, dea dell’amore e della bellezza, è da lei che deriva il termine greco “afrodisiaco” che si riferisce ad ogni sostanza capace di alimentare lo stimolo o il potere sessuale.
Incontrare l’anima gemella e fondere i sapori della vita con quelli del palato; la fama dei cibi in grado di potenziare l’eros nell’incontrare l’anima gemella si è diffusa fino ai giorni nostri ai quali se ne sono aggiunti altri.
Dott.ssa Laura Intiso, ma esistono davvero i cibi afrodisiaci?
Senza dubbio il più efficace afrodisiaco è il nostro cervello, che attraverso la stimolazione dei sensi e la produzione di immagini e fantasie, è la sede erogena più importante. In realtà non è mai stato provato scientificamente che determinati alimenti funzionino realmente come veri e propri eccitanti sessuali ma sicuramente esistono alcune sostanze che stimolano il desiderio sessuale attraverso un’azione biochimica.
Spesso si tratta di spezie o erbe quali pepe, zenzero, cannella, basilico, origano, noce moscata, in grado di migliorare la circolazione sanguigna nei vari organi del corpo, compresi i genitali, attraverso la vasodilatazione, esiste poi un ormone, il Vip (Vasoactive intestinal polipeptide) che a seguito dell’assunzione di alcuni cibi determina la vasodilatazione dei corpi cavernosi dei genitali.
E’ il caso del famigerato peperoncino che oltre a quest’azione, grazie alla capsicina, negli uomini stimola la produzione di spermatozoi facilitando l’eiaculazione, anche il cioccolato, che, stimolando l’insulina nel pancreas, attiva la serotonina, il neurotrasmettitore in grado di regalarci calma e benessere. Infatti, spesso chi ha carenza di affetto tende a fagocitare il cioccolato, poiché contiene la feniletilamina, la stessa sostanza che il cervello produce quando siamo innamorati. Le ostriche anch’esse sono in grado di stimolare la sessualità grazie allo zinco, che permette la produzione di sperma e lo iodio che indispensabile alla tiroide per secernere ormoni che regolano la produzione di energia sessuale. Alcuni cibi con proprietà stimolanti vengano considerati afrodisiaci per analogia di forma e funzione, è il caso ad esempio di alcuni ortaggi come il sedano o l’asparago, dalle forme evocative o di alcuni frutti come la mela, il fico, il kiwi che hanno una forte valenza allusiva nelle forme che rimandano ai genitali maschili e femminili.
La cucina floreale, tipica dei tempi moderni, viene considerata afrodisiaca proprio perché i fiori sono gli organi genitali delle piante.
Cibo e sesso hanno la stessa localizzazione cerebrale, vengono controllati entrambi dagli stessi ormoni, quindi se non soddisfiamo l’appetito dei sensi, facilmente ripiegheremo sul cibo, spesso quest’ultimo diviene un rifugio quando non esiste una vita sentimentale o sessuale soddisfacente al contrario, spesso la dieta viene assunta come il tentativo di riassumere le proprie competenze seduttive e sessuali e stare in forma.
L’anoressia, uno dei disturbi dei nostri tempi, sostituisce oggi l’ascetismo, nato proprio come rifiuto dell’alimentazione e del sesso intesi come peccati dei sensi. Al contrario, negli attacchi di fame, come nella bulimia, c’è un impulso irrefrenabile di riempire un vuoto affettivo.
Il cibo è un tranquillante naturale, produce endorfine che ci calmano e ci distendono, il digiuno, invece, ci rende suscettibili e nervosi, quindi meno disposti al piacere; cala il desiderio e le energie si riducono drasticamente, quindi per gratificare mente e corpo è necessario permettere al cibo di assumere poteri magici, alimentando il gioco sessuale, cercando di coinvolgere profondamente tutti i cinque sensi.
Spesso è l’immaginazione che attribuisce proprietà afrodisiache a certi alimenti, ma placebo o meno che sia val pur sempre la pena di approfittare dei suoi effetti.
Dr.ssa Laura Intiso
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